Progetto CIPÌ, finanziato dalla Regione Basilicata Fondo Sociale Europeo con DD n.266 del 21/08/2018

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROPOSTE PROGETTUALI INNOVATIVE FINALIZZATE ALLA CREAZIONE DI PERCORSI DI ACCOMPAGNAMENTO A PERSONE IN PARTICOLARI CONDIZIONI DI VULNERABILITA’ E FRAGILITA’ SOCIALE: OPERAZIONE CIPÌ

L’operazione “CIPÌ”, nata da una partnership con esperienze eterogenee, propone un modello innovativo per rispondere ai bisogni dei nuclei familiari multiproblematici con minori (6-14 anni) a rischio microcriminalità. “CIPÌ” si colloca nella città di Matera e crea sinergie con il territorio al fine di garantire attività integrate, poliedriche e funzionali. Muovendo dal coinvolgimento attivo dei destinatari ed operando attraverso la presa in carico congiunta, garantisce interventi personalizzati. Le attività, individuali e/o di gruppo, sono volte a: sostenere e accompagnare i nuclei familiari vulnerabili e fragili; prevenire i rischi di microcriminalità; favorire l’inclusione sociale; potenziare le competenze sociali e personali; offrire alle famiglie strumenti adeguati per affrontare le difficoltà; valorizzare le risorse interne a ciascun nucleo familiare.

Il progetto “CIPÌ” prevede azioni integrate che assicurano risposte sistemiche ai bisogni dei singoli nuclei familiari multiproblematici con minori (6 – 14 anni) a rischio microcriminalità, garantendo interventi personalizzati per il nucleo e, ove necessario, per ciascun componente. Le attività riguardano il potenziamento delle competenze sociali e personali dei destinatari e sono assicurate con interventi individuali e/o di gruppo.

Per la realizzazione del progetto “CIPÌ” vengono attivate n. 4 sedi distribuite nel territorio materano. Nello specifico, le sedi vengono attivate presso: la Società Cooperativa Sociale LILITH, l’Associazione UISP (Comitato Territoriale di Matera), l’Istituto Comprensivo G. Minozzi – N. Festa e l’Istituto Comprensivo Statale ex V Circolo “P.G. Semeria”; le prime due appartengono al partenariato operativo, mentre le ultime due sono messe a disposizione dal partenariato di sostegno e garanzia. La scelta di operare su n. 4 sedi ha una triplice valenza: da una parte vuole garantire ai nuclei familiari coinvolti la possibilità di conoscere nuovi spazi, scoprendo nuove realtà; dall’altra favorire l’incontro con persone diverse che “vivono” quegli spazi; dall’altra ancora assicurare luoghi idonei e adeguatamente attrezzati per lo svolgimento delle diverse attività.

L’articolazione delle attività muove dalla presa in carico ed è distribuita in modo da garantire i diversi step che portano al raggiungimento del benessere delle famiglie coinvolte e all’inclusione sociale delle stesse. Il processo da costruire ha un filo conduttore che è il coinvolgimento attivo di ciascun nucleo destinatario e si snoda in diverse attività che vedono un lavoro di rete a supporto allo stesso nucleo.

L’attività di “Valutazione iniziale informazione e orientamento, svolta nel primo mese, prevede n. 3 interventi di carattere sociale, finalizzati alla presa in carico, alla rilevazione dei bisogni e alla costruzione condivisa del percorso individualizzato. L’attività, gestita da un assistente sociale e in accordo con il Servizio Sociale del Comune di Matera, si avvale di colloqui motivazionali basati sul coinvolgimento attivo ed utilizza gli strumenti del progetto P.I.P.P.I.. L’attività è svolta presso la sede della Soc. Coop. Soc. LILITH.

L’attività di “Consulenza e sostegno psicologico”, rivolta ai minori a rischio microcriminalità, è condotta da una psicologa psicoterapeuta che si avvale della metodologia “Mindfunless”, nuova nel contesto di riferimento. La “Mindfunless” in età evolutiva rappresenta un metodo utile per l’apprendimento delle competenze prosociali, di tolleranza della frustrazione e di promozione delle capacità cognitive. La metodologia si basa su esercizi di meditazione adeguati alla fascia di età e finalizzati a migliorare l’attenzione, l’autocontrollo, l’inibizione delle risposte automatiche e ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie emozioni. Questa attività si realizzata presso la sede della Soc. Coop. Soc. LILITH e si svolge in piccoli gruppi. Per ogni minore sono previsti n. 8 accessi, da assicurare tra il secondo e l’ottavo mese.

L’attività di “Consulenza e sostegno genitorialità” accoglie i genitori dei n. 15 nuclei destinatari ed è articolata in 7 accessi (dal secondo all’ottavo mese) per ciascuna coppia genitoriale. Gli incontri sono organizzati e svolti presso la sede della Soc. Coop. Soc. LILITH. Anche questa attività è guidata da una psicologa psicoterapeuta che per il lavoro con le famiglie si avvale del percorso di Mindful Parenting (MP). La scelta di avvalersi di un’unica metodologia, ovviamente diversificata per tipologia di utenti, garantisce una continuità di intervento tra genitori e minori, in modo da rendere spontaneo e comprensibile il linguaggio verbale e non verbale all’interno dei singoli nuclei. Attraverso questo training i genitori imparano ad essere completamente presenti, in maniera non giudicante, nel qui ed ora con i propri figli; ad accogliere e rispondere, piuttosto che reagire negativamente di fronte ai comportamenti inadeguati attivati dai figli; ad accettare le problematicità e a prendersi cura di se stessi.

L’attività di “Sostegno educativo familiare e territoriale” coinvolge l’intero nucleo familiare attraverso la partecipazione agli eventi e alle attività presenti nel territorio e garantisce, dal terzo al decimo mese, n. 60 accessi (n. 30 guidati da un educatore e n. 30 da un operatore). I nuclei familiari vengono organizzati in gruppi e accompagnati da un educatore o da un operatore sulla base della tipologia di gruppo e dell’esperienza da vivere; il personale impegnato si avvale di un diario di bordo per raccogliere osservazioni durante le attività di socializzazione e di partecipazione. Il coinvolgimento dei nuclei familiari e/o dei singoli componenti lo stesso prevede anche la possibilità di fruire di esperienze condivise che richiedono un ingresso a pagamento (vengono previsti, infatti, n. 21 biglietti per ciascun nucleo familiare). Gli eventi e gli spettacoli a cui partecipare vengono selezionati sulla base degli interessi dei singoli nuclei familiari per potenziare la capacità di scelta di ciascuno. Quest’attività è, quindi, finalizzata alla socializzazione, alla partecipazione e all’inclusione sociale di tutto il nucleo destinatario ed è volta anche a far vivere direttamente e attivamente “Matera 2019”. Ne consegue che la metodologia si basa sulla valorizzazione delle risorse individuali e di gruppo. Le risorse del territorio, ad esempio le Agenzie e la Parrocchia che già aderiscono al progetto, sono promotrici di questa attività e favoriscono il coinvolgimento attivo dei destinatari.

L’attività dei “Laboratori inclusivi”, rivolta ai n. 15 minori a rischio microcriminalità, è finalizzata all’inclusione sociale attraverso la partecipazione alle diverse attività motorie. La selezione dell’attività motoria è condivisa con i singoli minori ed è strettamente collegata ai loro interessi e alle loro attitudini. Il laboratorio di attività motoria è gestito da un operatore sportivo ed è garantito ad ogni minore per n. 40 ore, distribuite su 20 giornate di n. 2 ore cadauna, comprese tra il quarto ed il decimo mese. L’attività viene garantita presso la sede dell’Associazione UISP, dove vi sono palestre ed attrezzature.

L’attività “Manutenzione delle competenze”, da assicurare tra il quarto ed il nono mese, è rivolta agli adulti dei nuclei familiari coinvolti ed è articolata in n. 2 moduli di n. 42 ore complessive, distribuite su n. 14 giornate di n. 3 ore cadauna. Il primo modulo, della durata di n. 24 ore, interviene sull’apprendimento delle competenze informatiche; il secondo, della durata di n. 18 ore, sviluppa i rischi e le opportunità collegati all’utilizzo dei social. È un percorso flessibile e leggero organizzato in piccoli gruppi e consente ai genitori di: acquisire o potenziare competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; imparare a gestire i social ed internet. Il percorso completa così le competenze genitoriali, dal momento che offre ai genitori gli strumenti per comprendere i rischi a cui i figli vanno incontro nell’utilizzo improprio di internet. L’intero percorso formativo si avvale della metodologia esperienziale e del coinvolgimento attivo ed è organizzato presso le

sedi dei n. 2 Istituti Comprensivi coinvolti in qualità di organismi di sostegno e garanzia. Per lo svolgimento dell’attività è previsto l’utilizzo del videoproiettore e di computer collegati ad internet, nonché la distribuzione di kit didattici e dispense. Il percorso formativo è gestito da un docente; per il supporto ai fruitori dello stesso percorso la Soc. Coop. Soc. LILITH mette a disposizione un tutor volontario.

Le metodologie utilizzate e riportate nella descrizione delle singole attività rappresentano uno degli elementi di innovazione della proposta. Altri elementi di innovazione rispetto al contesto di riferimento sono rinvenibili nella strutturazione delle stesse attività e nella prospettiva utilizzata per affrontare le problematiche evidenziate. La strutturazione delle attività, infatti, evidenzia l’utilizzo di un processo circolare, basato sul protagonismo attivo di tutti i partecipanti, sulla valorizzazione dell’essere risorsa per sé, per il proprio nucleo familiare e per la comunità. È con tale processo che i destinatari sono sostenuti e supportati in un percorso che li accompagna verso l’inclusione sociale e il miglioramento delle condizioni di problematicità, nonché verso l’acquisizione della consapevolezza dei cambiamenti personali e familiari. La prospettiva utilizzata per affrontare le diverse problematiche, invece, risulta innovativa perché globale. Nello specifico, tale prospettiva consente di intervenire su tutti gli ambiti che impediscono la partecipazione e l’inclusione dei destinatari; in tal modo si supera anche la parcellizzazione degli interventi.

All’attuazione e allo svolgimento delle azioni cooperano anche le risorse locali e gli organismi di sostegno e garanzia concorrendo così alla costruzione di un modello di intervento poliedrico e partecipato, quindi funzionale ai bisogni dei destinatari. Tale modello, integrato e sistemico, consente di raggiungere i risultati attesi e garantire la trasferibilità dell’esperienza anche in altri ambiti socio territoriali.

Per garantire attività ed interventi rispondenti ai principi di efficacia e di efficienza il partenariato ha previsto, altresì, l’attività amministrativa, di coordinamento e quella di monitoraggio e valutazione dell’intero percorso progettuale.

L’attività di coordinamento, affidata al soggetto capofila, è trasversale all’intero progetto e vede coinvolta un’assistente sociale/coordinatrice per n. 67 ore. Il coordinamento riconosce ruoli e funzioni a ciascun partner sulla base delle esperienze e delle competenze. E’, dunque, una struttura circolare, in cui il coordinatore è responsabile dell’attuazione, dell’andamento e dei processi che si attivano all'interno della partnership, tra questa e i diversi componenti i nuclei familiari multiproblematici, nonché con le risorse presenti nella comunità; ciò al fine di favorire una cooperazione costruttiva ed efficace all’interno e con l’esterno. Il coordinamento si avvale, inoltre, di riunioni con i partner e con le risorse professionali coinvolte per operare in modo sistemico, per assicurare la congruità degli interventi con i risultati attesi, gli indicatori, la tempistica delle attività e le procedure. Con tutto il partenariato il coordinatore è impegnato anche nell’organizzazione relativa alla promozione del progetto e alla diffusione dei risultati.

L’organizzazione progettuale si avvale di un referente amministrativo che si occupa della gestione amministrativa e della rendicontazione dell’intero progetto, con un impegno di n. 51 ore complessive.

L’attività di monitoraggio e valutazione, affidata al soggetto capofila, si sviluppa su n. 27 ore complessive. L’attività consente di osservare l’andamento delle attività e la riduzione delle problematicità vissute dalle famiglie multiproblematiche selezionate, in cui vi è la presenza di un minore che attiva comportamenti a rischio microcriminalità. Parallelamente questa attività valuta l’impatto della partecipazione degli stessi nuclei nella vita comunitaria e l’ampliamento della rete sociale. Il monitoraggio in itinere si avvale di registri presenze e di n. 2 questionari. I primi consentono la raccolta dei dati relativa alla partecipazione dei destinatari alle singole attività; i n. 2 questionari, invece, rilevano l’acquisizione di competenze personali e sociali e il grado di soddisfacimento relativo alle singole attività. Dai questionari è rilevabile, inoltre, lo stato di avanzamento del progetto rispetto agli obiettivi di partenza e ai risultati attesi, ciò al fine di intervenire con strategie correttive qualora emergessero scostamenti.

La raccolta e l’elaborazione dei dati emersi convergono in un report conclusivo da cui emergono punti di forza e difficoltà incontrati, obiettivi raggiunti e cambiamenti avvenuti nei diversi nuclei familiari che hanno fruito del progetto. Il report conclusivo descrive, inoltre, il funzionamento dell’intero partenariato e il percorso di inclusione sociale realizzato.